Ho battuto i piedi per la rabbia e ho pianto;
poi mi sono impegnata a cercare un ruolo,
un posto per me che richiedesse
tutto quello che ho da dare.
(Anaïs Nin)
Perché sono troppo viva, troppo traboccante, per vivere “tra parentesi”.
Ho battuto i piedi per la rabbia e ho pianto; poi mi sono impegnata a cercare un ruolo, un posto per me che richiedesse tutto quello che ho da dare. (Anaïs Nin)
0 Commenti
Prima o poi smetterò di scrivere subito dopo, smetterò di aver bisogno di imprimere qui un pensiero che riguarda te, un'immagine di ciò che ho provato. Prima o poi diventerà la quotidianità. Aspetto quel momento, ma intanto mi godo questo.
Mi godo le seconde prime volte: il muso della macchina che ha già imparato la strada e va non più verso una casa qualsiasi ma verso la tua casa; i gesti che si fanno più sicuri, la confidenza delle battute, il rituale del caffè; l'entrare di nuovo nel tuo letto e in quel momento chiudere tutto fuori dalla porta e rimanere solo Noi. RitrovarTi dopo tanti, troppi giorni.
Mani, dita intrecciate, carezze. Labbra, lingua, baci, bocca, berti. Sguardi, sorrisi, parole. Sei sottopelle, non esci più da me. Hic ipso tecum consumerer aevo. Qui insieme con te mi lascerei consumare dal tempo. X Ecloga, Bucoliche - Virgilio. Ultimamente mi sto rifugiando spesso nella lettura di poesie. In generale ho sempre trovato più facile usare parole di altre persone per esprimere i miei sentimenti, soprattutto quando sono complicati. Sfogliando le pagine virtuali in giro per il web mi è tornata alla memoria una poesia che ho studiato alle medie. E' di Aldo Palazzeschi e parla di una vecchia fontana malata. Mi ricordo che mi colpì molto la personificazione della fontana, l'enfasi giocosa quasi canzonatoria delle poesie di vecchio stampo e il tocco futurista dei suoni inventati e onomatopeici. La trovavo leggera e triste allo stesso tempo, ironica e cupa, simpatica e dificile. Probabilmente già da ragazzina ero affascinata da quella dualità che adesso, da donna adulta, amo e ricerco tanto.
Mi stringerai ancora più forte e mi bacerai con tutta l'anima, come se, così facendo, riversassi in me tutto quello che è racchiuso e celato in te, che si aprirà e si svelerà nel mio corpo, piano piano, finché tutto si scioglierà. (David Grossman, Che tu sia per me il coltello) TUA.
Cesare Pavese e Bianca Garufi. Una storia d'amore intensa. A tratti lontani fisicamente ma sempre vicini attraverso le parole. Hanno anche iniziato un libro assieme. Un amore che Pavese definisce "storto" e che ai miei occhi invece è solo meravigliosamente non convenzionale. Lei gli scrive: "E questo di sentire che tu mi aspettavi mi ha fatto pensare all’esistenza nostra, di noi due voglio dire. Ho incominciato a prendere coscienza che noi due, per me, era qualcosa che esisteva". Lui le risponde: "Tu sei veramente una fiamma che scalda ma bisogna proteggere dal vento. A volte non so se un mio gesto tende a scaldarmi o a proteggerti. Anzi allora m’immagino di fare le due cose insieme e questa è tutta la mia e la tua tenerezza come una cosa sola". Lui si definisce lupo, lei è irrequieta. Lui che la chiama "la mia pietra che rotola" e ogni tanto cerca di sabotare la relazione perchè non è abituato, lei persa che gli dice di "tenere conto di lui in maniera inevitabile" e che allo stesso tempo vive in un perenne stato di caos vitale. Ma nonostante le difficoltà, rimane semplicemente la storia d'amore di una "bellissima coppia discorde". Vorrei essere almeno la mano che ti protegge
una cosa che non ho mai saputo fare con nessuno e con te invece mi è naturale come il respiro. (Cesare Pavese a Bianca Garufi, 3 settembre 1945 ) Avrei dovuto scrivere di una camera in cui il tempo si ferma, una camera in cui il soffitto crea giochi di luci con le abat-jour. Una camera con la moquette e le tende pesanti, oro e rosse, che ci avvolgono e nascondono dal resto del mondo. Avrei dovuto scrivere del mio corpo che non riesce ad uscire da quelle lenzuola. E invece mi ritrovo a scrivere del mio cuore che non riesce ad uscire da quegli occhi. Credo che ci sia sempre un momento preciso in cui lo capisci con chiarezza, in cui è lampante. Poi magari fai finta di niente e vai avanti, perchè fa paura. A me è successo quel giorno a casa sua nello specchio del bagno. Mi sono guardata e lì ho capito che sarei voluta tornare tra le sue braccia ancora, ancora e ancora. Che era proprio Lui che volevo. E continua a fare un po' paura. - Io me lo ricordo esattamente quando mi sono innamorata di te...
- Dal primo giorno? (Ridendo) - Naaaaa... parecchio dopo. - ? - È successo una sera. Dopo aver fatto l’amore. Ti ho accompagnato alla porta per salutarti e, dopo che me la sono chiusa alle spalle, sono rimasta ferma, in piedi e - guardandomi allo specchio del corridoio - ho visto il mio viso riflesso che... beh... avevo un sorriso... - Un sorriso... ?! - Un sorriso di una che si era fregata da sola. - Un sorriso idiota?! - Ahahah! Più o meno. Così ho scosso la testa e mi son detta a mezza voce: “non posso innamorarmi di Lui”. E ho continuato a ripetermelo più volte... come un mantra. - A quanto pare non ha funzionato. - No, no... ha funzionato benissimo. Perché ho capito che quando hai paura di innamorarti di qualcuno, sei già innamorato. - È un controsenso. - Innamorarsi di te È un controsenso. (Scoppiando a ridere) - E adesso di cosa hai paura? - Della stessa cosa. Ho paura ogni giorno di essere innamorata di te. Se non avrò più paura, forse passa. - Tu vuoi che passi? - No. Voglio continuare ad avere paura. (La MIA Amante di Letizia Cherubino) Quando sono con te mi pare di avere
15 anni, bimbetta in preda alle voglie, e allo stesso tempo mi sento Donna adulta, matura, sicura, bella. Mi sembra che il tempo si fermi in bilico tra sorrisi e piacere, e che invece voli nel medesimo istante. Mi sento sazia e un attimo dopo ancora affamata di parole e momenti assieme. Mai paga delle tue mani che accarezzano e frugano, della tua voce che mi sussurra cose sconce, del sapore del tuo seme di carezze, di baci. E certi baci lasciano l'amore in bocca. |
cHi soNoElena, nata il 14/12/1983 a Bologna. Abito ad Anzola dell'Emilia. LoVe sTaTus
Per chiarezza: COMPAGNA di Alexis (CuocoMio),
ex MOGLIE di HOBBES (MioMarito), MAMMA di Agata-e-la-tempesta, di Ho-visto-Nina-volare, e di Zeno Più i gatti Penny (che ci ha lasciato nel 2021) e Otto. iN cOsa cRedO
Partiamo dalle basi: il termine poliamore è un neologismo che esprime il concetto di «amori multipli». L'ideale di una relazione poliamorosa è quella di avere una relazione sentimentale e/o sessuale onesta con più partner nello stesso periodo.
Categorie
Tutti
Archives
Marzo 2024
|