Un amore che Pavese definisce "storto" e che ai miei occhi invece è solo meravigliosamente non convenzionale.
Lei gli scrive: "E questo di sentire che tu mi aspettavi mi ha fatto pensare all’esistenza nostra, di noi due voglio dire. Ho incominciato a prendere coscienza che noi due, per me, era qualcosa che esisteva".
Lui le risponde: "Tu sei veramente una fiamma che scalda ma bisogna proteggere dal vento. A volte non so se un mio gesto tende a scaldarmi o a proteggerti. Anzi allora m’immagino di fare le due cose insieme e questa è tutta la mia e la tua tenerezza come una cosa sola".
Lui si definisce lupo, lei è irrequieta.
Lui che la chiama "la mia pietra che rotola" e ogni tanto cerca di sabotare la relazione perchè non è abituato, lei persa che gli dice di "tenere conto di lui in maniera inevitabile" e che allo stesso tempo vive in un perenne stato di caos vitale.
Ma nonostante le difficoltà, rimane semplicemente la storia d'amore di una "bellissima coppia discorde".
una cosa che non ho mai saputo fare con nessuno
e con te invece mi è naturale come il respiro.
(Cesare Pavese a Bianca Garufi, 3 settembre 1945 )