Se guarisci una persona che non vuole curarsi, ti detesterà.
Lotterà contro di te, lotterà insieme al problema per paralizzarsi di nuovo. Non si renderà conto di avere realizzato una presa di coscienza e ti renderà colpevole di tutte le sue disgrazie. Nella misura in cui non voleva essere guarita, le hai fatto un male enorme. Ci abituiamo alla nostra malattia, se qualcuno ci turba entriamo in crisi. Non è necessario odiare chi ci cura. Sei tu a curare te stesso. Se l’altro ti aiuta a realizzare una presa di coscienza, smetti di odiarlo. Il tuo odio è la tua difesa. Tanto maggiore è la coscienza che assorbi, quanto più detesti la persona che l’ha provocata. Preferisci rimanere nella malattia perché è più confortevole e perché hai paura della vita. Vinci quella paura. (Alejandro Jodorowsky, Vangeli per guarire) BASTA UN PICCOLO PASSO. IO SONO QUI. AVERE LA FORZA DEL MARE MA LIMITARSI A ELARGIRE CAREZZE. La mia indole è quella del mare, con le sue onde continue ed avvolgenti che a volte risultano prepotenti; con il suo rumore continuo di risacca anche quando non è agitato; con il suo voler arrivare ovunque, conquistare metri di spiaggia a tutti i costi ad ogni marea.
Nel mare coesistono però tante specie diverse ed ognuna ha bisogno dei suoi tempi. Così il mare deve imparare ad accogliere. Non cambiare, ma smussarsi. Non fermarsi, ma rallentare. Non tacere, piuttosto limitarsi. Non zittirsi, piuttosto ascoltare prima di parlare. Imparare a leggersi meglio dentro quando si esprimono i propri sentimenti. Dare un nome ai propri comportamenti, anche se esulano dall'immagine che di sè ci si è costriuti e prendono termini sempre tenuti lontani (ansie, problemi). Credo in me stessa e so che posso migliorare. Anche perchè nelle carezze quando voglio sono bravissima. ![]() Non è la Merini, nè Gaber. E' Benni. Io ti amo e se non ti basta ruberò le stelle al cielo per farne ghirlanda e il cielo vuoto non si lamenterà di ciò che ha perso che la tua bellezza sola riempira l’universo Io ti amo e se non ti basta vuoterò il mare e tutte le perle verrò a portare davanti a te e il mare non piangerà di questo sgarbo che onde a mille, e sirene non hanno l’incanto di un tuo solo sguardo Io ti amo e se non ti basta solleverò i vulcani e il loro fuoco metterò nelle tue mani, e sara ghiaccio per il bruciare delle mie passioni Io ti amo e se non ti basta anche le nuvole catturerò e te le porterò domate e su te piover dovranno quando d’estate per il caldo non dormi E se non ti basta perché il tempo si fermi fermerò i pianeti in volo e se non ti basta vaffanculo. (Stefano Benni "Io ti amo")
Te l'ho detto. Oggi te l'ho detto. Fa quasi sorridere: io che sbandieravo l'innamoramento, il sentimento, il romanticismo, non lo avevo ancora espresso così chiaramente. Avevo preso un paio di volte la rincorsa ma poi mi si bloccava lì, come se avessi bisogno di sapere che me lo volevi sentir dire. Ho sempre la paura che il mio amore possa passare in sordina, essere minimizzato. Ma oggi era chiaro, palese. Oggi è uscito dalla mia bocca cristallino. Sono solo due parole ma contengono un mondo. Non te lo so neppure spiegare tutto quello che c'è dentro. Oggi te l'ho detto. E adesso non smetto più di dirtelo. ![]() Potremmo avere una discussione sull’amore. Io ti direi che amo la curiosa maniera in cui il tuo corpo ed il mio corpo si conoscono, esploratori che rinnovano il più antico atto della conoscenza. Direi che amo la tua pelle e che la mia pelle ti ama che amo la nascosta torre che improvvisamente si solleva provocatoria e trema dentro me cercando la donna che si annida nel più profondo del mio interno di femmina. Direi anche che amo i tuoi occhi che sono puliti e che pure mi penetrano con un’aura di tenerezza o di domande. Direi che amo la tua voce soprattutto quando dici poesie, ma anche quando suoni serio, tanto preoccupato di comprendere questo mondo tanto vasto e tanto alieno. Direi che amo incontrarti e sentire dentro me una farfalla prigioniera vibrarmi nello stomaco e molta voglia di ridere della pura allegria che esisti e sei, di sapere che ti piacciono le nuvole e l’aria fredda dei boschi di Matagalpa. Potremmo discutere se è serio questo che ti dico. Se è una scottatura lieve, di secondo, terzo o primo grado. Se si deve o meno metter nome alle cose. Io solo una semplice frase affermo Ti amo. (Gioconda Belli) La verità, vi prego, sull’amore Ditemi la verità, vi prego, sull’amore Alcuni dicono che l’amore è un bambino e alcuni che è un uccello alcuni dicono che fa girare il mondo e altri che è solo un’assurdità, e quando ho chiesto cosa fosse al mio vicino sua moglie si è seccata e ha detto che non era il caso di fare queste domande. Può assomigliare a un pigiama o a del salame piccante dove non c’è da bere? Per l’odore può ricordare un lama o avrà un profumo consolante? È pungente a toccarlo, come un pruno, o lieve come morbido piumino? È tagliente o ha gli orli lisci e soffici? Ditemi la verità, vi prego, sull’amore. I libri di storia ne parlano solo in piccole note a fondo pagina, ma è un argomento molto comune a bordo delle navi da crociera; ho trovato che vi si accenna nelle cronache dei suicidi, e l’ho visto persino scribacchiato sulle copertine degli orari ferroviari. Ha il latrato di un cane affamato o fa il fracasso di una banda militare? Si può farne una buona imitazione con una sega o con un pianoforte Steinway da concerto? Quando canta alle feste, è un finimondo? O apprezzerà soltanto musica classica? La smetterà quando si vuole un po’ di pace? Ditemi la verità, vi prego, sull’amore. L’ho cercato nei chioschi del giardino ma lì non c’era mai stato: ho anche esplorato le rive del Tamigi e l’aria balsamica delle terme. Non so cosa cantasse il merlo o che cosa dicesse il tulipano, ma certo non era nel pollaio e nemmeno sotto il letto. Sa fare delle smorfie straordinarie? Sull’altalena soffre di vertigini? Passerà tutto il suo tempo alle corse, o strimpellando corde sbrindellate? Avrà idee personali sul denaro? È un buon cittadino o mica tanto? Ne racconta di allegre, anche se un po’ audaci? Ditemi la verità, vi prego, sull’amore. Quando viene, verrà senza avvisare, proprio mentre mi sto grattando il naso? Busserà la mattina alla mia porta, o là sull’autobus mi pesterà un piede? Arriverà come il cambiamento improvviso del tempo? Sarà cortese o spiccio il suo saluto? Darà una svolta a tutta la mia vita? Ditemi la verità, vi prego, sull’amore. (Wystan Hugh Auden) CHE FORSE SIA UN GOLEADOR ROSA? |
cHi soNoElena, nata il 14/12/1983 a Bologna. Abito ad Anzola dell'Emilia. LoVe sTaTus
Per chiarezza: COMPAGNA di Alexis (CuocoMio),
ex MOGLIE di HOBBES (MioMarito), MAMMA di Agata-e-la-tempesta, di Ho-visto-Nina-volare, e di Zeno Più i gatti Penny (che ci ha lasciato nel 2021) e Otto. iN cOsa cRedO
Partiamo dalle basi: il termine poliamore è un neologismo che esprime il concetto di «amori multipli». L'ideale di una relazione poliamorosa è quella di avere una relazione sentimentale e/o sessuale onesta con più partner nello stesso periodo.
Non ho la certezza di essere DAVVERO poliamorosa. Forse sono semplicemente POLI-QUALCOSA :) Categorie
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Luglio 2023
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