Con uno zainetto nero sulle spalle pieno di dubbi, nascosto ben bene tra i sorrisi.
Poco equilibrio, qualche graffietto e tante domande.
Ma si segue la pancia, sempre. E la pancia lavora bene e fa trovare una pasta salata da Gamberini e un altro sorriso dalla parte opposta del tavolino.
Sguardo buono e sveglio.
Alza spesso gli occhi al cielo mentre pensa, oppure guarda da un'altra parte. È adorabile quando lo fa.
Ha un riccio che gli cade sulla fronte, ho avuto la voglia di spostarlo con una carezza dal primo secondo.
Parla e ascolta. Mi fido. Non di me, ma di lui si.
E poi la danza dei corpi. Gli ho fatto una domanda, gli ho chiesto quali parole gli venivano in mente per definire il sesso. Non gli ho detto le mie. Ma sarebbero state Passione, Danza, Ritmo. Non gliele avrei dette, non mi piace che qualcuno si setti sui miei tempi a priori; sono felice di non averlo fatto perchè scoprirci è stato un bellissimo gioco erotico fisico e mentale.
E la cosa più importante è che abbiamo riso. Riso prima, dopo e durante il sesso.
Non so ancora se una risata ci salverà, però mi pare un ottimo punto di partenza.