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24/8/2012

3 Commenti

 
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Tutto inizia domenica notte: vado a letto verso l’una, dopo aver visto Amici, e dormo un sonno profondo fino alle 3 e mezza. Mi sveglio infastidita da qualche dolore alle ovaie, come se fosse il ciclo. Mano a mano che le ore passano le fitte diventano regolari, diverse. “Ok, ci siamo” penso “queste sono le famose contrazioni". Il dolore è però sopportabile, quindi aspetto. Alle 7 si sveglia Hobbes, e io sorridendo gli dico “Mi sa che oggi non ci vai al lavoro!”. Lui mi guarda in un mix tra emozionato e preoccupato, mi chiede come sto e chiama in ufficio per dire che non si sarebbe presentato. Poi ci mettiamo sul divano a guardare un telefilm cronometrando le contrazioni. Decido di chiamare la Monica, l'ostetrica del mio corso preparto, per farmi consigliare sul da farsi: lei mi dice che essendo ancora la fase prodromica tutto può essere (cioè che le contrazioni si fermino, o che vadano avanti così per un po', o che in breve siano più frequenti). Mi consiglia di fare bagni e doccia caldi. Passo quindi tutto lunedì così, sono di buon umore e affatto preoccupata. Io e Hobbes decidiamo di comune accordo di andare in ospedale la mattina dopo, per vedere la situazione. Alle 5 di mattina di martedì inizio ad essere stanca e chiedo a Hobbes di portarmi a Bentivoglio. Ma quando arrivo lì... delusione!! Mi visitano un dottore e un'ostetrica un po' assonnati che mi dicono che sono dilatata solo di 1 cm, e mi dicono di tornare a casa... che a volte, per chi è al primo figlio, queste cose posso durare giorni... li avrei uccisi!
Non mi perdo d'animo, so che comunque da lì a poco Agata sarebbe nata e decido di prenderla con filosofia. Torno a casa, ci rimettiamo a letto, riesco a dormire un pochino e poi mi passo di nuovo il giorno tra la vasca con l'idro e la doccia. Mi lavo i capelli, ricontrollo la borsa ecc.. Hobbes in tutto questo è presente e attivo, mi aiuta a controllare le contrazioni e scarica addirittura un programma per l'i-phone per cronometrarle!!
Verso le 5 le contrazioni iniziano ad essere molto dolorose, quindi decido di tornare a Bentivoglio.
Arrivati, ho una bella sorpresa: sono dilatata di 4 cm, mi tengono dentro!!
Le cose si susseguono in maniera abbastanza veloce: mi fanno accomodare in camera (camera da due, dove trovo una ragazza carinissima, Arianna, che ha partorito domenica e che avevo già visto quando avevo fatto la visita guidata dell'ospedale), metto a posto le mie cose, mi metto la camicia da notte e sopporto le contrazioni. Essendo orario di visita, riesco a distrarmi visto Arianna ha diverse visite.
Alle 20:30, con una contrazione più forte... splash!! Lago per terra... urca, mi si sono rotte le acque... come nei film!! Vengono a controllarmi, mi dicono che passaranno loro a monitorare la situazione. Alle 22 inizio a sentire molto male, sento che le contrazioni stanno cambiando, mi viene voglia di spingere. Hobbes lo va a dire all'ostetrica, che mi accompagna in una sala chiamata Arcobaleno dove c'è una poltrona, un letto molto grande, uno sgabello e via dicendo. Mi dice di mettermi come sto più comoda, e mi lascia con Hobbes. Ecco, lì ammetto di aver per un attimo perso il controllo: le contrazioni erano diverse, non sapevo come gestirle e mi facevano un male boia. Cercavo di spingere, ma mi sembrava di non combinare nulla. Torna l'ostetrica, mi guarda e mi dice che sente la testina con il dito, che non manca molto. Per guardarmi, mi fa sdraiare sul lettone. Mi accorgo che la posizione (la più antica, ma anche quella che ha meno senso perchè è contro la forza di gravità) mi aiuta a spingere, e decido di rimanere così. L'ostetrica mi tiene una gamba, Hobbes l'altra. Ad ogni contrazione, spingo. Che male!! Per sopportare la cosa, ogni tanto mi viene fuori un "non ce la posso fare", sia lei che Hobbes mi incoraggiano e io in preda alla follia rispondo "ma si, lo so che ce la posso fare, lo dico tanto per dire, è un intercalare!". Loro ridono, io un po' meno. Intanto continuo a spingere, entrambi mi danno la carica, mi incintano, Hobbes è dolcissimo, mi stringe la mano, mi dice che sono bravissima, e io mi fido. Inizio a sentire la testa, spingo fino a rimanere senza fiato, la testa esce, sento bruciare... "tiramela fuori!" dico all'ostetrica, che si infila i guanti, mi tocca e... pluf! Agata sguscia fuori!!
E' il 24 febbraio, sono le h. 00.12.
Me la appoggiano sul seno, io ripeto mille volte "amore mio, amore mio, amore mio" (Hobbes ha fatto un piccolo video di questa scena.. ogni volta che lo vedo, piango).
Ci lasciano da soli un'oretta buona, non abbiamo parole, la guardiamo incantati... non ci rendiamo conto di averla "fatta" noi. La attacco al seno, un gesto dolcissimo, lei ciuccia.
Verso l'una l'ostetrica torna a pulirmi e a prendere la bimba, e quando stacca Agata ci accorgiamo.. che ha fatto cacca! Bastardina di mamma!! Mando Hobbes a casa, ha bisogno di dormire. L'ostetrica mi controlla, mi dice che non c'è bisogno di punti e poi mi aiuta a lavarmi e a mettermi il maxi assorbente. Insiste perchè mangi qualcosa e mi porta una cioccolata calda con dei biscotti. Con le mie gambe, andiamo alla nursery a puliamo e vestiamo Agata. Io mi sento in paradiso! Mi accompagna in camera, mi fa stendere e mi lascia Agata accanto. la nostra prima notte io e mia figlia l'abbiamo passata così, addormentate vicine vicine a sentire i nostri respiri e i nostri cuori battere
E oggi sono due anni e mezzo di te, Brighella Mia :)
Tag: Personal

3 Commenti
Mylo1983
24/8/2012 10:49:40

Mi hai fatto piangere stronzetta!

Rispondi
UnaFly
25/8/2012 01:45:03

Ogni parola mi ha fatto pensare a quando (se) accadrà a me, un misto tra emozione e paura. Tante sfumature le leggo solo ora, piccola Agata ti voglio bene.

Rispondi
25/8/2012 17:18:01

... Agata accanto. la nostra prima notte io e mia figlia l'abbiamo passata così, addormentate vicine vicine a sentire i nostri respiri e i nostri cuori battere....

E io mi a leggere queste ose....ancora mi emoziono !

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    Elena, nata il 14/12/1983 a Bologna. Abito ad Anzola dell'Emilia.
    Artistica, creativa, testarda, innamorata dell'Amore.
    Non posso vivere senza la cioccolata, la pizza, i miei gatti, un buon caffè, i miei figli.
    Non amo le persone invadenti e insistenti, ricevere consigli non richiesti.


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     Per chiarezza: COMPAGNA di Alexis (CuocoMio),
    ex MOGLIE
    di HOBBES (MioMarito),  MAMMA di Agata-e-la-tempesta,
    di Ho-visto-Nina-volare, e di Zeno Più i gatti Penny (che ci ha lasciato nel 2021) e Otto.


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    Partiamo dalle basi: il termine poliamore è un neologismo che esprime il concetto di «amori multipli». L'ideale di una relazione poliamorosa è quella di avere una relazione sentimentale e/o sessuale onesta con più partner nello stesso periodo.
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