Mi fa sentire come in "Alice nel paese delle meraviglie": ad un certo punto del cartone la protagonista si ritrova in mano un prezioso pezzo di fungo che, come le dice il Brucaliffo, “un lato ti fare diventare più grande, e l’altro lato ti fare diventare più piccola". E Alice inizia a cambiare altezza assaggiando, mordicchiando, sperimentando.
E io così mi sento quando sono con lui.
Piccola e protetta dentro al suo abbraccio, grande e matura quando parliamo di esperienze di vita; di nuovo piccoletta quando mi batte forte il cuore, più alta quando invece penso razionalmente a ciò che siamo.
La costante paura di schiacciarlo senza volerlo quando sono un gigante, la costante paura di essere solo una presenza momentanea quando sono minuscola.
Non abbiamo un posto nostro, viaggiamo per i vialetti di un mondo incantato fatto di panchine e morsi.
Alla fine del cartone animato Alice si sveglia dal sogno e torna alla vita di tutti i giorni.
Che sia il destino di ogni favola, per quanto bellissima?