E non tanto per dire: l'ho guardato, toccato, annusato, assaggiato, leccato a lungo prima di affermare tutto questo.
Quando non ci vediamo per qualche giorno mi ritrovo ad aprire la galleria di "fotografie" che ho nella testa e fantasticare su quel meraviglioso pezzo di carne.
Conosco a memoria ogni suo dettaglio, ogni sua caratteristica, ogni sua particolarità: la punta quando è al massimo dell'eccitazione diventa rossa e prelibata come una fragola, è estremamente recettiva ad ogni mia mossa e si bagna di quel liquido trasparente che mi fa capire quanto mi vuole. Adoro avvicinare lentamente le labbra leggermente aperte e soffiarle sopra un po' del mio fiato caldo, sentirla vibrare carica di aspettativa prima di prenderla in bocca ed iniziare a mordicchiarla piano.
L'asta, carica di vene che fremono dentro al mio palato, è forte e possente e afferrarla con le mani mi fa sentire al comando. Inizio a menarla veloce, alternando momenti in cu la stringo con movimenti rapidi e momenti in cui la percorro in tutta la sua interezza scappellandolo dalla punta alla base senza dimenticarne neanche un centrimetro. Quando la inizio a massaggiare con la bocca mi fermo ogni tanto a metà, facendolo sospirare, per poi farla sparire e fermarmi di nuovo: tenerlo così in sospeso è un gioco a cui non so resistere. Mentre la tengo in bocca muovo la lingua a mulinello, spingendo sulla vena principale e godendo dei suoi sussulti.
Mi piace anche giocare con le sue palle, solleticarle dolcemente con la lingua o massaggiarle con le mani, sbatterci contro quando lo prendo tutto in bocca rendomi conto di averlo fatto arrivare fino in gola.
Se chiudo gli occhi e penso a noi due che facciamo l'amore mi si presenta davanti agli occhi l'immagine di me sdraiata sul letto a gambe aperte, lui sopra con le gambe leggermente piegate che mi penetra con lentezza come una spada che si ripone nella sua fodera. E' bagnato dai miei e dai suoi umori, quasi luccica alla luce della luna. Affonda e si ritrae, ogni volta più in profondità, scivolando lungo le pareti della mia figa che lo avvolgono come una coperta calda e lo stringono chiedendo dedizione eterna.
Ed è bellissimo sentirlo venire dentro di me, sentire le sue contrazioni precedute dai gemiti e accogliere i getti del suo seme caldo nel mio utero, cullarlo fino a quando i sussulti non si sono placati.
A volte lo osservo anche a riposo, quando si alza dal letto per andarsi a vestire, e lo trovo bellissimo, proporzionato, elegante... anche in quei momenti penso che il suo cazzo sia perfetto.
Perfetto per Me.
(Tag: Pornoromanticismo)