Fa quasi sorridere: io che sbandieravo l'innamoramento, il sentimento, il romanticismo, non lo avevo ancora espresso così chiaramente. Avevo preso un paio di volte la rincorsa ma poi mi si bloccava lì, come se avessi bisogno di sapere che me lo volevi sentir dire. Ho sempre la paura che il mio amore possa passare in sordina, essere minimizzato. Ma oggi era chiaro, palese. Oggi è uscito dalla mia bocca cristallino. Sono solo due parole ma contengono un mondo. Non te lo so neppure spiegare tutto quello che c'è dentro.
Oggi te l'ho detto. E adesso non smetto più di dirtelo.
Io ti direi che amo la curiosa maniera
in cui il tuo corpo ed il mio corpo si conoscono,
esploratori
che rinnovano il più antico atto della conoscenza.
Direi che amo la tua pelle
e che la mia pelle ti ama
che amo la nascosta torre
che improvvisamente si solleva provocatoria
e trema dentro me
cercando la donna che si annida
nel più profondo del mio interno di femmina.
Direi anche che amo i tuoi occhi
che sono puliti e che pure mi penetrano
con un’aura di tenerezza o di domande.
Direi che amo la tua voce
soprattutto quando dici poesie,
ma anche quando suoni serio,
tanto preoccupato di comprendere
questo mondo tanto vasto e tanto alieno.
Direi che amo incontrarti
e sentire dentro me
una farfalla prigioniera
vibrarmi nello stomaco
e molta voglia di ridere
della pura allegria che esisti e sei,
di sapere che ti piacciono le nuvole
e l’aria fredda dei boschi di Matagalpa.
Potremmo discutere se è serio
questo che ti dico.
Se è una scottatura lieve, di secondo,
terzo o primo grado.
Se si deve o meno metter nome alle cose.
Io solo una semplice frase affermo
Ti amo.
(Gioconda Belli)